In qualità di membro del Transition Finance Council del Regno Unito da poco costituito, Mark Versey spiega le ragioni e le modalità con cui un approccio di finanza di transizione può trasformare gli investimenti.
Leggi questo articolo per scoprire:
- L’opportunità che il Regno Unito ha di essere leader nella finanza di transizione
- Gli ostacoli e le soluzioni individuati dalla Transition Finance Market Review
- Cosa ciò comporta per gli investitori
Per decarbonizzare interamente l’economia, oltre a finanziare soluzioni come le energie rinnovabili (per quanto importanti), gli investitori devono sostenere la decarbonizzazione delle società e degli asset esistenti. E qui entra in gioco la finanza di transizione.
Nel 2024, l’HM Treasury e il Department of Energy Security and Net Zero hanno commissionato insieme la Transition Finance Market Review (TFMR), alla quale abbiamo preso parte. Si trattava di una revisione indipendente, incaricata di proporre soluzioni per l’industria, il governo e le autorità di regolamentazione, con l’obiettivo di creare un mercato solido della finanza di transizione nel Regno Unito.
Nel suo rapporto finale, pubblicato il 16 ottobre 2024, la Review definisce la finanza di transizione come “prodotti e servizi finanziari che facilitano la transizione economica verso un’economia a zero emissioni, in linea con l’Accordo di Parigi” e si propone di posizionare il Regno Unito come hub globale della finanza di transizione.1 Il governo britannico, la Bank of England e la FCA hanno accolto positivamente i risultati.2 E il 10 febbraio, è stata implementata una delle raccomandazioni principali della Review con il lancio del Transition Finance Council, di cui sono entusiasta di far parte.
La finanza di transizione rappresenta un’opportunità commerciale per la città di Londra ed è l’occasione per il Regno Unito di affermare la propria leadership sia nel settore dei servizi finanziari sia nella transizione dell’economia reale. Gli investimenti richiederanno competenze nella valutazione dei rischi e delle opportunità future di ciascun asset durante il processo di transizione nonché incentivi economici in grado di allineare la redditività agli obiettivi di decarbonizzazione.3 Entrambi questi aspetti sono al centro del nostro approccio in Aviva Investors, che si concentra sulla “micro” gestione a livello di asset e sulla “macro” gestione olistica in tutti i settori dell’economia.4 Questo è anche la missione del Transition Finance Council.
All’interno del Council saranno istituiti tre gruppi di lavoro che si concentreranno su: credibilità e integrità della finanza di transizione; percorsi e politiche di transizione; scalabilità della finanza di transizione. Man mano che si inizierà a definire la regolamentazione, i dati e gli incentivi, gli investitori dovranno comprenderne l’impatto sulle loro strategie e ambizioni.
Per iniziare, ho voluto offrire una breve panoramica delle raccomandazioni principali della Review, delle loro implicazioni per gli investimenti e delle fasi successive.
Raccomandazioni della Review
In occasione della COP26 nel 2021, il governo britannico ha istituito la Transition Plan Taskforce (TPT), co-presieduta dal CEO di Aviva, Amanda Blanc, e dalla Baronessa del HM Treasury Lords Minister, Joanna Penn. La missione della TPT era sviluppare un quadro di riferimento “gold-standard” per l’informativa sui piani di transizione delle imprese, che è stato lanciato nell’ottobre 2023.5 L’obiettivo è quello di aumentare la trasparenza, ridurre il rischio di greenwashing e aiutare gli investitori a comprendere come i loro portafogli siano allineati alla transizione.
Il quadro d’informativa del TPT mira a ridurre il rischio di greenwashing e ad aiutare gli investitori a comprendere come i loro portafogli siano allineati alla transizione
Non si tratta di incoraggiare gli investitori a disinvestire dalle società che producono emissioni elevate, ma piuttosto di aiutarli a investire nelle società che compiono sforzi concreti per evitare i rischi – e beneficiare delle opportunità – legati alla transizione.
Partendo da questo principio, la TFMR ha messo a punto la definizione di finanza di transizione e ha cercato di comprendere le difficoltà e cosa significhi per le società possedere e attuare un piano di transizione credibile, come il governo si è impegnato a richiedere. L’allineamento dovrà essere anche monitorato e misurato, affinché possano essere prese decisioni di investimento informate e venga dimostrata la conformità.
Raccomandazioni principali
La Review si propone di chiarire cosa possa essere considerato finanziamento per la transizione, proponendo un sistema di classificazione che includa il finanziamento a livello di attività ed entità, nonché linee guida per garantire un finanziamento per la transizione affidabile.
Raccomanda una chiara politica nazionale per allineare l’economia alla transizione, compresi una pianificazione nazionale della transizione e percorsi settoriali. Si pone particolare enfasi sulla necessità di rivedere gli incentivi economici, anche attraverso leve macro come sussidi, incentivi e prezzi del carbonio.
La Review raccomanda una cooperazione tra mercato e autorità di regolamentazione
La Review sottolinea l’importanza di finanziamenti pubblici catalitici per stimolare gli investimenti privati. Raccomanda la cooperazione tra mercato e autorità di regolamentazione e il sostegno alla stewardship, ai prodotti di debito etichettati e allo sviluppo di prodotti retail.
La Review sottolinea inoltre la necessità di un impegno proattivo da parte di tutti gli stakeholder per migliorare le conoscenze e costruire fiducia, così come una collaborazione internazionale e un’azione di advocacy per contribuire a far crescere la finanza di transizione a livello globale.
Come ho già detto, la raccomandazione prevista dalla Review di creazione di un Transition Finance Council (consiglio per la finanza di transizione) che supporti l’attuazione delle sue raccomandazioni è stata effettivamente attuata.
Accolgo con favore le raccomandazioni, che sono in linea con quelle che Aviva e Aviva Investors avevano formulato negli anni precedenti.6,7,8
Implicazioni per gli investitori
Nella mia lettera del 2023 ai presidenti delle maggiori società in cui investiamo, avevo chiesto loro di iniziare a lavorare su piani e strategie di transizione. Il governo britannico ha ora promesso di rendere obbligatoria la pianificazione della transizione aziendale e a breve è prevista una consultazione in merito. Ciò interesserà l’intero ecosistema finanziario, compresi i titolari di asset e i loro consulenti. La pressione sugli investitori, in particolare quelli istituzionali come i fondi pensione e le assicurazioni, aumenterà affinché dimostrino come stiano fissando gli obiettivi nei loro piani di transizione per investire nella finanza di transizione.
Gli investitori e i gestori patrimoniali devono comprendere cosa costituisca un piano di transizione credibile e quali indicatori di rischio e opportunità siano da ricercare
Pertanto, è fondamentale comprendere le raccomandazioni della TFMR, in modo che la finanza di transizione, così come quella green, possa essere integrata nei piani.
Gli investitori e i gestori patrimoniali dovranno abituarsi a condurre valutazioni prospettiche delle strategie di transizione delle società, comprendendo cosa costituisca un piano di transizione credibile e quali indicatori di rischio e opportunità siano da ricercare. Si tratterà di un’evoluzione cruciale del modo in cui valutiamo le prospettive degli investimenti.
Dobbiamo abbandonare la comprensione della transizione a livello di attività o di strumento (ad esempio, i green bond) per passare a una comprensione a livello di entità. Una guida chiara su quali siano le attività di transizione credibili e metriche semplici permetteranno agli investimenti di diventare molto più comuni, riducendo gli ostacoli alla formazione per i titolari di asset che non desiderano diventare estremi esperti di sostenibilità. Una volta chiarito quali sono le entità impegnate e in grado di attuare i loro piani di transizione, gli investitori potranno beneficiare di due vantaggi principali.
In primo luogo, è necessario riconoscere il rischio di greenwashing. Il passato dell’economia insegna che molte imprese già consolidate non riusciranno a passare alla fase di transizione. Diversi gruppi di stakeholder possono avere interessi contrastanti: alcuni vorranno i flussi di cassa del vecchio modello di business, mentre altri vorranno investire tali flussi nella transizione. Identificare le aree in cui le società stanno indirizzando i loro investimenti e modificando il loro business può dare maggiore fiducia agli investitori nella scelta di allocare il capitale a lungo termine.
La finanza di transizione è necessaria per sostenere lo sviluppo di attività a basse emissioni di carbonio
In secondo luogo, la finanza di transizione è necessaria per fornire finanziamenti generici alle piccole imprese che si occupano di soluzioni, per finanziare l’introduzione di attività a basse emissioni di carbonio e per le imprese dei settori chiave, dall’acciaio all’agricoltura. Inoltre, dovrà sostenere la dismissione anticipata delle attività ad alte emissioni. La chiarezza (se supportata da una sufficiente accuratezza e sofisticazione) potrebbe incentivare gli investimenti nelle imprese più piccole e nei settori più difficili da smantellare.
Se da un lato questo cambiamento creerà opportunità di investimento in asset focalizzati sulla transizione e sulla crescita, dall’altro solleverà una serie di complessità. I percorsi di transizione credibili, che emergeranno grazie alla creazione di un piano di transizione nazionale, potrebbero riguardare il credito investment grade con emissioni elevate in scadenza nei prossimi cinque anni. Inoltre, man mano che si espanderà, sarà fondamentale considerare come la finanza di transizione interagirà con il sistema di attribuzione delle etichette della FCA..
Data la complessità e le interconnessioni, la collaborazione sarà cruciale. Per questo motivo, il Transition Finance Council coinvolge rappresentanti del governo, del settore dei servizi finanziari e dell’economia reale.
Le fasi successive
Per rispettare gli impegni assunti dal Regno Unito nell’ambito dell’accordo di Parigi, del Quadro Globale per la Biodiversità e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, il governo deve comprendere come modificare i sistemi economici del Paese, settore per settore. La Review – che ribadisce il nostro impegno con i governi del Regno Unito e di tutto il mondo – raccomanda l’adozione di un piano di transizione nazionale per raggiungere questo obiettivo.
La comprensione da parte degli investitori dei propri obiettivi e piani di transizione sarà cruciale
Un piano di transizione di prim’ordine con percorsi settoriali dettagliati può fornire la coerenza necessaria per la definizione dei piani aziendali. Inoltre, fornirà agli investitori un quadro di riferimento per analizzare la credibilità dei piani aziendali, sia in termini di possibilità di attuazione che di contributo dell’azienda alla transizione economica. Ciò avverrà solo quando i piani di transizione non saranno solo pubblicati, ma anche attuati e rendicontati, quindi occorrerà del tempo.
Speriamo di assistere alla creazione di un circuito di feedback positivo tra i piani di transizione delle società, l’impegno degli investitori sulla valutazione della credibilità di tali piani e il dialogo con il governo per comunicare ciò che è necessario per facilitare e incentivare l’attuazione.
La comprensione da parte degli investitori dei propri obiettivi e piani di transizione sarà cruciale per definire l’impegno delle società e il sostegno alle politiche. Invito tutti a partecipare a questa enorme opportunità, sia in termini di investimenti sia per l’economia del Regno Unito.