Quadro generale
Nuova instabilità: come navigare in un contesto di incertezza politica estrema.
L'anno che ci attende sarà probabilmente caratterizzato da una forte incertezza politica, che porterà a svariati scenari possibili per l'economia globale. Questo, tuttavia, non implica che il mondo stia necessariamente andando incontro a una recessione e che il contesto per gli asset rischiosi sia destinato a rivelarsi sfavorevole.
Al contrario, l'incertezza politica implica un ampio ventaglio di esiti possibili, sia positivi che negativi. Del resto le elezioni, come si suol dire, hanno sempre delle conseguenze. Il ritorno del Presidente Trump alla Casa Bianca comporterà prevedibilmente una serie di importanti cambiamenti nello spettro politico: dal commercio alle imposte e spese, dalla regolamentazione all'immigrazione, fino alla politica estera.
Ciascuno di essi sarà significativo, pertanto la loro combinazione e sequenza rappresenteranno una grande sfida per i mercati. Inoltre, benché la direzione di marcia di ciascuna iniziativa sia chiara, altrettanto non si può dire della tempistica e dell'entità: la nuova amministrazione entrerà in carica solo a metà gennaio e molte delle promesse fatte in campagna elettorale sono state continuamente modificate e mancano di dettagli concreti.
Il probabile maggiore ricorso ai dazi è forse l'esempio migliore. La minaccia e l'imposizione di dazi creeranno verosimilmente una notevole incertezza nel 2025. Sebbene resti da vedere cosa farà Washington, la risposta dei paesi interessati potrebbe oscillare tra strategie concilianti e azioni di ritorsione. Anche la Federal Reserve potrebbe essere costretta a reagire. Il punto è che l'incertezza circa il cambiamento delle regole, e la politica commerciale stessa, graverà sulla crescita globale.
Tuttavia, altre misure politiche potrebbero dimostrarsi positive per la crescita, soprattutto negli Stati Uniti. L'estensione dei tagli fiscali per le persone fisiche e le imprese statunitensi dovrebbe determinare un'accelerazione della crescita del paese nel 2026, mentre i cambiamenti normativi potrebbero a loro volta favorire un aumento della produttività e un rafforzamento della crescita.
La reazione positiva delle azioni statunitensi indica che i mercati ritengono improbabile che tali cambiamenti politici compromettano l'economia degli Stati Uniti. Condividiamo questa valutazione, pur riconoscendo che il panorama resta incerto. Ciò è ancor più rilevante al di fuori degli Stati Uniti, dove i responsabili politici risponderanno con politiche commerciali, fiscali e monetarie. Prevediamo una crescita economica globale del tre percento nel 2025 e nel 2026.
La crescita cinese ha continuato a rallentare, nonostante la percentuale del commercio globale del paese sia aumentata. Uno sganciamento più significativo dagli Stati Uniti penalizzerebbe senza dubbio l'economia, anche se parte di tali scambi commerciali potrebbe essere reindirizzata altrove. Ci aspettiamo ulteriori stimoli all'inizio del 2025, ma resta da vedere se riusciranno a rinvigorire la domanda interna a fronte della perdurante crisi del settore immobiliare.
L'Europa deve far fronte alla duplice sfida di relazioni commerciali più difficili con gli Stati Uniti in combinazione con un indebolimento della crescita cinese (e potenziali pressioni statunitensi volte a ridurre i legami con la Cina). L'Eurozona in generale ha registrato una ripresa ragionevolmente soddisfacente dopo la crisi energetica del 2022/2023. Per contro, in Germania la produzione industriale resta debole e le case automobilistiche devono affrontare un'agguerrita concorrenza cinese, mentre molte altre società lottano per contenere i costi.
I decisori politici dovranno dimostrarsi all'altezza della sfida: dopo le elezioni a febbraio, assisteremo verosimilmente a un certo allentamento delle norme fiscali in Germania e potenzialmente alla concessione di nuovi fondi da parte dell'UE per la difesa e altri settori. Anche la Francia è alle prese con problemi politici e fiscali.
Nel Regno Unito, la crescita e l'inflazione hanno superato lievemente le aspettative nel 2024; il PIL dovrebbe registrare un aumento vicino all'1,0% quest'anno, ovvero 0,5 punti in più rispetto alle previsioni di inizio anno, mentre l'inflazione è scesa più del previsto, raggiungendo il 2,50% rispetto al quattro percento del 2023 e al dieci percento dell'anno precedente. Il nuovo governo laburista ha aumentato le imposte e la spesa pubblica, quest'ultima in misura maggiore rispetto alle prime, allo scopo di conferire slancio alla crescita nel 2025. Tuttavia, resta incerta la reazione delle imprese agli aumenti dei contributi previdenziali, dato che sia la crescita salariale che l'occupazione sono destinate a risentirne negativamente.
Come per la crescita, anche per l'inflazione lo spettro dei possibili scenari per il prossimo anno è ampio, soprattutto negli Stati Uniti, dove ci aspettiamo che gli eventuali dazi si ripercuotano sui prezzi al consumo. Di conseguenza, riteniamo che le banche centrali adotteranno un approccio prudente, evitando interventi decisi in assenza di un chiaro segnale di cambiamento dei trend di crescita o inflazione.
Figura 1: Aviva Investors’ growth projections
Source: Aviva Investors and Macrobond as at December 31 2024.
Cosa comporta questo scenario in termini di asset allocation
Azioni
Le azioni rimangono interessanti, date le prospettive di crescita economica sostenuta, ulteriori tagli ai tassi d’interesse nonché spread e condizioni di credito stabili. La crescita degli utili aziendali resta robusta, con una buona visibilità sugli utili futuri, e i margini di profitto si mantengono resilienti. In effetti, il ciclo dei profitti ha toccato il fondo molto prima del consueto andamento storico, che di solito si verifica molto tempo dopo che i tassi hanno raggiunto il picco e hanno iniziato a scendere.
Fattori strutturali come i livelli elevati di investimento nell’intelligenza artificiale, l’aumento degli investimenti in biotecnologia, transizione energetica, elettrificazione e difesa dovrebbero continuare a fornire sostegno.
Tuttavia, il ritmo degli utili è destinato a moderarsi e la volatilità potrebbe aumentare. Abbiamo ridotto la nostra esposizione sovrappesata e favoriamo i titoli statunitensi, data la forza relativa dell'economia statunitense, e quelli europei, le cui valutazioni sono estremamente convenienti nonostante il contesto economico più depresso. Al contrario, siamo sottopesati nelle Azioni dei Paesi Emergenti e asiatici.
Figura 2: Asset allocation – Equities
Note: The weights in the asset allocation table only apply to a model portfolio without mandate constraints. Our House View asset allocation provides a comprehensive and forward-looking framework for discussion among the investment teams.
Source: Aviva Investors as at December 31 2024.
Titoli di Stato
Sovrappesiamo moderatamente i titoli di Stato, con una preferenza per il mercato britannico. Riteniamo che i Gilt siano destinati a beneficiare dei tagli dei tassi più consistenti nel 2025, in quanto la Bank of England reagirà a un calo dell'inflazione a nostro avviso più rapido di quanto previsto dal mercato.
Anche in altre nazioni sviluppate si assisterà a una riduzione dei tassi, seppure non così rilevante come quella attesa dai mercati, in particolare negli Stati Uniti, dove l'inflazione potrebbe rimanere ostinatamente elevata.
Ciononostante, prevediamo che le curve di rendimento continueranno a registrare un irripidimento, in parte a causa del peggioramento costante delle posizioni fiscali di molti governi. La pandemia ha creato un precedente per un supporto fiscale più attivo, a prescindere dalla fase del ciclo economico, e le politiche del presidente eletto Donald Trump sembrano destinate ad accentuare questo trend.
Siamo sottopesati sul Giappone poiché riteniamo che la Bank of Japan potrebbe trovarsi costretta a inasprire la politica più di quanto previsto dal mercato, alla luce dei segnali di aumento continuo delle pressioni inflazionistiche.
Figura 3: Asset allocation – Government bonds
Note: The weights in the asset allocation table only apply to a model portfolio without mandate constraints. Our House View asset allocation provides a comprehensive and forward-looking framework for discussion among the investment teams.
Source: Aviva Investors as at December 31 2024.
Credito
Quello che prima di agosto era stato un anno difficile per i mercati delle obbligazioni societarie, si è trasformato in un anno brillante, almeno rispetto ai mercati dei titoli di Stato. L'extra-rendimento (spread creditizio) richiesto dagli investitori a compensazione del rischio più elevato derivante dall'investimento nel debito societario ha chiuso l'anno a un minimo record.
Anche se di norma ciò tende a indicare che le obbligazioni societarie offrono un profilo rischio-rendimento mediocre, il nostro assetto complessivo sul credito è sostanzialmente neutrale, con una sovraesposizione agli emittenti high yield compensata da una sottoponderazione nelle obbligazioni investment grade.
Benché gli spread creditizi siano bassi, il merito creditizio delle società è migliorato e dovrebbe continuare a migliorare data la prospettiva di crescita continua degli utili. Ciò significa che gli spread sono destinati a rimanere entro un range ristretto, rendendo così interessante il differenziale di rendimento offerto dagli investimenti in obbligazioni high yield. Tuttavia, in prospettiva vorremmo rilevare un maggiore premio di rischio in seno al mercato prima di aumentare la nostra allocazione a questa asset class.
Figura 4: Asset allocation – Credit
Note: The weights in the asset allocation table only apply to a model portfolio without mandate constraints. Our House View asset allocation provides a comprehensive and forward-looking framework for discussion among the investment teams.
Source: Aviva Investors. Data as of December 31 2024.
Quattro temi chiave di investimento
1. Gli Stati Uniti sotto Trump 2.0
È impossibile conoscere con precisione le tempistiche, l'entità e i dettagli delle politiche che saranno attuate. Ci aspettiamo, però, tagli delle imposte su ampia scala, con un conseguente ampliamento del deficit statunitense, forse sino al sette percento del PIL. I dazi, pur potendo contribuire a limitare l'aumento del deficit, avranno un effetto inflazionistico. I freni all'immigrazione potrebbero alimentare ulteriormente l'inflazione in quanto sono destinati a ridurre l'offerta di lavoro, limitando a loro volta il potenziale di crescita dell'economia.
Oltre ad altri importanti cambiamenti sul fronte dei mercati finanziari, assisteremo probabilmente a misure volte ad accrescere la produzione di energia, a un aumento delle spese per la difesa e a una deregolamentazione del sistema bancario, delle criptovalute e delle tutele dei consumatori. I dazi rappresentano una percentuale modesta del gettito fiscale totale (Figura 5) e le imposte complessive sono destinate a diminuire negli Stati Uniti. Si tratta di politiche favorevoli al mondo economico, volte a promuovere gli investimenti e a rendere i mercati dei capitali statunitensi ancora più interessanti rispetto a quelli di altre nazioni e blocchi.
Figura 5a: Tariffs are a tiny part of total tax revenue
Source: BEA, Aviva Investors, Macrobond as at December 31, 2024.
Figura 5b: Tariffs are a tiny part of total tax revenue
Source: BEA, Aviva Investors, Macrobond as at December 31, 2024.
2. Ridefinizione delle politiche commerciali, fiscali e industriali globali
Pur non registrando un'inversione di rotta (Figura 6), la globalizzazione tende ora alla frammentazione e alla polarizzazione. Considerando i cambiamenti nel commercio globale, non è azzardato affermare che l'ordine improntato alla collaborazione e basato su norme degli ultimi 35 anni è ampiamente superato.
Nel corso della campagna elettorale, Trump ha avanzato numerose proposte per limitare gli scambi commerciali, soprattutto con la Cina. Saranno verosimilmente applicate svariate leggi, ma la tempistica e l'attuazione delle politiche, come pure la struttura delle trattative, sono incerte. Ci aspettiamo comunque un'escalation rapida e vigorosa.
Per contro, la politica fiscale sembra meno vincolante per molti governi. Il sostegno statale alla difesa, all'energia, alla tecnologia e agli obiettivi sociali è destinato a restare e potrebbe fungere da importante contrappeso ai dazi e all'incertezza commerciale, se rafforzato e messo in atto in modo efficace.
Figura 6: China exports to different regions
Source: China General Administration of Customers Aviva Investors as at December 31 2024.
3. Boom tecnologico: non solo IA
I recenti sondaggi condotti tra le società che adottano l'intelligenza artificiale (IA) presentano dati contrastanti circa la sua efficacia all'interno del flusso operativo. Il potenziale di miglioramento della produttività offerto dall'IA non si limita a incrementi dell'efficienza, ma implica anche un'incentivazione degli investimenti. La spesa in conto capitale (CapEx) è aumentata rapidamente e probabilmente continuerà a crescere nei prossimi anni.
Nel corso del 2024, il CapEx nelle categorie legate all'IA è aumentato a un ritmo più che doppio rispetto a quello degli investimenti fissi statunitensi dopo la pandemia e anche la produzione nazionale di computer ed elettronica è notevolmente cresciuta (Figura 7). La visibilità del CapEx legato all'IA nei bilanci nazionali è la dimostrazione tangibile dell'impatto sulla crescita economica complessiva.
Figura 7a: AI-related categories have outpaced broader capital formation...
Source: BEA, Aviva Investors, Macrobond as at December 31 2024.
Figura 7b: and production of tech goods has surged ahead of other industries
Source: Federal Reserve, Aviva Investors Macrobond as as December 31 2024.
4. La recente asincronia dei cicli monetari
La politica delle banche centrali resta uno dei temi più importanti e sarà sicuramente un fattore determinante dei risultati economici e dei mercati finanziari nel 2025.
Benché la volatilità dell'inflazione si sia attenuata, a nostro avviso permane la probabilità che la politica monetaria diverga da un paese all'altro più di quanto non sia accaduto negli ultimi tempi, salvo nel caso in cui l'economia globale subisca uno shock molto forte. Alcune banche centrali stanno accelerando i tagli dei tassi, altre li stanno rallentando, mentre alcune devono ancora iniziare a ridurli rispetto ai massimi. Ciò dovrebbe consentire agli investitori di individuare opportunità redditizie sul fronte obbligazionario e valutario in termini di valori relativi.
Figura 8: Cumulative change in policy rates - marching to different drummers from now on
Source: Aviva Investors, Macrobond as at December 31 2024.
Leggi la House View
House View: 2025 Outlook
L'anno che ci attende sarà probabilmente caratterizzato da una forte incertezza politica che porterà a svariati scenari possibili per l'economia globale. Per ulteriori informazioni, leggi la nostra ultima House View.
Webcast: House View: 2025 Outlook
Il conduttore Peter Smith, Senior Investment Director, e i relatori Michal Grady, Head of Investment Strategy & Chief Economist, e Peter Fitzgerald, Chief Investment Officer Macro Discretionary, illustrano le loro riflessioni sulle prospettive di mercato ed economiche per l'anno prossimo, inclusi i potenziali rischi in termini di inflazione, disinflazione e produttività nel 2025.
Informazioni su House View
Il documento House View di Aviva Investors è una raccolta completa di opinioni e analisi dei principali team di investimento.
Il documento è prodotto su base trimestrale dai nostri professionisti degli investimenti ed è supervisionato dal team Investment Strategy. Ogni due anni viene organizzato un forum House View in cui vengono presentate, esaminate e discusse le principali problematiche e tematiche del momento. Il documento House View viene redatto su base collaborativa: tutti sono consapevoli dei temi principali e degli aspetti chiave affrontati nel report. Ogni membro del team ha facoltà di mettere in discussione i diversi punti di vista ed è incoraggiato a farlo. L'obiettivo è quello di garantire che tutti i collaboratori siano pienamente consapevoli delle opinioni altrui e di raggiungere un ampio consenso tra i team sui principali aspetti del report.
Il documento House View ha due scopi principali. Innanzitutto, la sua preparazione fornisce un quadro completo e lungimirante per la discussione tra i team di investimento. In secondo luogo, ci consente di condividere il nostro pensiero e di spiegare le ragioni delle nostre opinioni economiche e decisioni di investimento a coloro che ne sono interessati.
Non tutti concorderanno con tutte le ipotesi formulate e con le conclusioni a cui si è giunti. Nessuno può prevedere esattamente il futuro, ma i contenuti di questo report rappresentano il miglior giudizio collettivo di Aviva Investors sul contesto di investimento attuale e futuro.
Collaboratori di House View
Michael Grady
Head of Investment Strategy and Chief Economist
David Nowakowski
Senior Strategist, Multi-asset & Macro
Joao Toniato
Head of Global Equity Strategy
Vasileios Gkionakis
Senior Economist and Strategist
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